sant'arcanegelo 2

porto turistico

43.08476N 12.14099E / Vedi nella mappa

Reperibilità 24h tel........................

Porto di Sant’Arcangelo

06063 Magione PG

Specifiche

Caratteristiche

banchina_ok
Banchina
ok_30
AUTORIZZATO
ancora
Ancora
ko_30
Non AUTORIZZATA
boe
Boe d'ormeggio
ko_30
non disponibili
cime_a_terra_ok
Cime a terra
ok_30
disponibili

Tipo Fondale

ScrittaMelma
PROTEZIONE CONTRO IL VENTO e LE ONDE
Panicarola, IT
11°
Partly Cloudy
07:4016:55 CET
Feels like: 8°C
Wind: 14km/h S
Humidity: 70%
Pressure: 1016.93mbar
UV index: 1
12h13h14h15h16h
12°C
13°C
13°C
13°C
13°C
ThuFriSatSunMon
13°C / 8°C
12°C / 6°C
9°C / 3°C
6°C / 2°C
5°C / 0°C

Servizi e stutture disponibili

Orario di apertura

Periodo: tutto l’anno

Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Sabato

Domenica

Storia e informazioni

Sant’Arcangelo sul Trasimeno è una frazione di 955 abitanti del comune di Magione collocato tra il monte Marzolana e la sponda sud del lago Trasimeno.

Fino al XV secolo Sant’Arcangelo non esisteva; con questa denominazione ci si riferiva all’antica Abbazia costruita su un contrafforte del monte Marzolana a metà del versante che guarda verso il lago Trasimeno. Prima di quel periodo le costruzioni storiche attestavano la presenza di un insediamento abitativo in località la Frusta. Tale vocabolo anticamente si chiamava Ancaiello o Alancaiello, dal nome della piccola chiesa consacrata a “Santa Maria d’Ancajelle” detta oggi “d’Ancaelle”. L’insediamento più antico contava poche case di pescatori, il pontile d’uso dei medesimi ed un locale di ristoro, ritrovo di briganti e malandrini, che non a caso si chiamava l’Hosteriaccia. Il luogo era raggiungibile attraverso una strada con fondo accidentato detta Sferracavallo; la costruzione della strada statale risale invece alla fine dell’Ottocento. Nel secolo XV, grazie all’effetto regolatore sul livello delle acque del lago Trasimeno esercitato dalla cava di Braccio, molte aree coltivabili rimasero scoperte anche nella zona di Sant’Arcangelo e furono offerte in colonia perpetua, a buone condizioni fiscali, a chiunque volesse coltivarle. Un siffatto provvedimento aveva lo scopo di porre rimedio ai gravi danni derivanti dall’improduttività del luogo. Tuttavia i terreni rimasero incolti ancora per molto tempo, e ad approfittarne saranno, secondo la ricostruzione storica, un gruppo di nomadi, o forse viandanti, di ritorno dal Giubileo di Roma, stando ad altra versione. Essi si stanziarono nel luogo, dando origine all’attuale popolazione. Il paese è ricordato nelle cronache storiche per un fatto avvenuto nel dicembre 1447, quando Andreola Paulli, madre del Pontefice Niccolò V, insieme alla figlia pernottò nel piccolo paese di ritorno da Firenze, ospite di Cosimo de’ Medici.

L’Abbazia di Sant’Arcangelo

La Badia, così come viene chiamata dagli abitanti del luogo, ha origini antichissime. La sua presenza è documentata sin dal 1115, quando il pontefice Pasquale II ne conferma la proprietà al monastero perugino di San Pietro. Verso la metà del XII secolo ne divenne comproprietario il monastero di Santa Maria di Farneta in Val di Chiana. Attorno all’Abbazia di Sant’Arcangelo già nei secoli XII e XIII si era formato un insediamento abitativo sparso. Da fonti storiche, risulta che nel 1282 vennero censiti 22 fuochi che formavano una popolazione tra le 88 e le 100 unità. L’Abbazia raggiunse il suo massimo splendore nel XIV secolo, quando si rese indipendente e le fu assegnato il proprio Abate. All’inizio del secolo successivo, probabilmente a causa della peste e della malaria, l’edificio abbaziale e la zona circostante rimasero deserte, fu allora che il Papa Martino V la diede a Monsignor Guidalotti, fondatore del collegio della Sapienza Nuova di Perugia per unirla agli altri beni in possesso dell’ente religioso.
Attualmente è di proprietà privata.

Tratto da wikipedia.org